Nilufar Open Edition. E la galleria diventa brand

Nilufar Open Edition. E la galleria diventa brand 1

Nina Yashar ha fondato la galleria nel 1979. Dal 2015, oltre alla sede di via della Spiga, c’è il Depot di via Lancetti (foto Mattia Iotti)

 

Più di venti designer e progettisti provenienti da diverse parti del mondo. Stili, visioni, tecniche e materiali, molto vari. A unire queste diversità è lo sguardo di chi li ha scelti e ha deciso di produrli in Italia. «La nostra missione», dichiara Nina Yashar, storica fondatrice e appassionata animatrice della galleria Nilufar, «è promuovere l’esclusività, la raffinatezza e la qualità distintive del nostro marchio, ma anche di abbracciare l’artigianato di alta qualità insieme alla sperimentazione, la maestria tradizionale con la ricerca e l’innovazione».

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Il tappeto Saturday Carpet disegnato per Open Edition da Ashley Hicks, designer di interni londinese (foto Filippo Pincolini)

 

Da questi presupposti nasce la Nilufar Open Edition, collezione pronta a sbarcare negli Stati Uniti, grazie a un accordo con The Future Perfect, una prestigiosa galleria newyorkese, che la ospiterà fino al 1° febbraio 2024, diventando poi il distributore esclusivo negli Stati Uniti. Con Open Edition, Nilufar non si limita più a selezionare pezzi esistenti e a imporgli il proprio marchio di qualità, ma si assume il rischio di produrre una prima linea di opere progettate da designer e artisti contemporanei emergenti.
«È un progetto ambizioso», aggiunge Yashar, «che coinvolge una squadra di designer dedicati a creare una collezione di mobili di altissimo livello, destinata ai più prestigiosi negozi di arredamento nel mondo». Fondata nel 1979, da oltre 40 anni la Nilufar Gallery rappresenta un punto di riferimento autorevole e indispensabile per gli appassionati del design.

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Dal genio di Gabriella Crespi, il tavolo basso Lotus Leaves in malacca e ottone del 1975. Con altre opere è in mostra da Nilufar fino al 25 gennaio (foto Filippo Pincolini)

 
La sua fondatrice riassume in tre parole il segreto del suo successo e della sua solida reputazione: scoprire, attraversare, creare. Nel corso degli anni, non a caso, Nilufar ha scoperto talenti, ha identificato e seguito tendenze, ha creato mode. La creatività visionaria di Nina, capace di anticipare i cambiamenti e di guardare lontano, ha fornito una prospettiva moderna e multiculturale, mescolando una vasta gamma di estetiche e stili che non si limitano a specifici periodi temporali o aree geografiche.
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Con base in rovere naturale, dettagli in acciaio e rivestimento in velluto, il divano Orient di David / Nicolas, al secolo David Raffoul e Nicolas Moussallem (foto Filippo Pincolini)

 
Adesso, con Open Edition, e con il supporto di un luogo di culto come The Future Perfect (fondato nel 2003 dal carismatico David Alhadeff, in grado di spostare i confini tra gallerista e commerciante, tra curatore e designer), Nilufar propone una selezione di oltre cento pezzi firmati da alcuni dei talenti più affascinanti del design contemporaneo: divani, tavoli da pranzo, tappeti e apparecchi di illuminazione, con un’ampia e inaspettata varietà di colori, forme, materiali e finiture.

Nilufar, insomma, supera i confini, prima di tutto dal punto di vista geografico, iniziando a muoversi liberamente nel mondo, anche al di fuori delle storiche sedi milanesi. Tra i designer che fanno parte di Open Edition c’è lo studio Analogia Project, con la sedia dalle linee sinuose Unfold e c’è Claude Missir con le sue poltrone e i suoi sofà; c’è Gal Gaon con il suo divano e le sue poltrone bicolor Macaron e i suoi tavolini bassi chiamati Porcini, realizzati in pregiato rovere naturale o legno laccato e raggruppati insieme per imitare un grappolo di funghi.
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Sinuoso e accogliente grazie a una struttura in legno rivestita in lana bouclé, il Shaggy Sheepskin sofa di John Brevard (foto Filippo Pincolini)

 
Ma ci sono anche i tappeti di Martino Gamper e Osanna Visconti, i cabinet dai colori alla Mondrian di Filippo Carandini, i sofà e le poltrone Parterre di Simone Fanciullacci e le lampade a sospensione o da terra Danseuse di Marco Lavit. Tutti diversi, eppure uniti da uno slancio comune, da una consonanza di fondo, e dalla volontà di dar vita a una collezione riconoscibile e prestigiosa, capace di imporsi sui mercati internazionali grazie alla garanzia di qualità fornita dal marchio che li presenta. Nina Yashar parla di aura, forse il termine più appropriato per descrivere la nuova avventura che Nilufar ha appena intrapreso.

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