La Legge di Bilancio 2026 rappresenta un cambiamento significativo per il sistema educativo italiano, introducendo una restrizione notevole sulle supplenze brevi e una serie di misure che influiscono sull’organizzazione del lavoro nelle scuole, sul personale e sul supporto alle famiglie. Le novità sono incluse nel Titolo VII – Istruzione, università, ricerca e cultura del progetto di legge di bilancio per il triennio 2026-2028, con un’impostazione chiaramente mirata al contenimento della spesa e a una maggiore razionalizzazione delle risorse interne.
Supplenze brevi: con la Legge di Bilancio si cambia
Il fulcro dell’intervento riguarda la gestione delle supplenze brevi. Con la modifica all’articolo 1, comma 85, della legge 107/2015, il dirigente scolastico non ha più la libertà di scelta riguardo all’utilizzo dell’organico dell’autonomia: è obbligato a farlo, salvo necessità didattiche motivate. In particolare, per le scuole secondarie di primo e secondo grado, le supplenze brevi su posto comune dovranno essere coperte prioritariamente da docenti già presenti nell’organico dell’autonomia.
Per la scuola primaria e per i posti di sostegno rimane invece la possibilità di copertura interna solo per supplenze temporanee fino a dieci giorni. Superato tale limite, si tornerà alle modalità ordinarie. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre il ricorso ai contratti di supplenza breve, che negli ultimi anni hanno avuto un impatto significativo sulla spesa pubblica.
Monitoraggio delle assenze e controllo della spesa
A rafforzare la restrizione sulle supplenze arriva anche un nuovo sistema di monitoraggio quadrimestrale delle assenze. Il Ministero dell’istruzione e del merito sarà tenuto a rilevare, per ogni ordine e grado di scuola, le assenze di docenti e personale ATA, differenziando tra posti comuni e di sostegno, durata delle assenze, modalità di sostituzione e costi sostenuti per supplenze brevi e saltuarie. I dati dovranno essere inviati regolarmente al Ministero dell’economia e delle finanze.
Questo meccanismo introduce un controllo strutturale della spesa, con effetti potenzialmente duraturi sull’organizzazione interna delle scuole e sulle decisioni dei dirigenti.
Risparmi reinvestibili nell’offerta formativa
La legge di bilancio prevede anche una leva incentivante: eventuali risparmi di spesa ottenuti grazie alla diminuzione delle supplenze brevi potranno essere destinati, fino a un massimo del 10%, al Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF). Questa misura mira a compensare, almeno in parte, l’aumento del carico organizzativo interno con risorse per progetti, attività aggiuntive e compensi accessori.
Sostegno alle famiglie: libri e scuole paritarie
Accanto alle misure organizzative, il testo introduce due interventi di supporto economico alle famiglie. A partire dal 2026 viene istituito un fondo di 20 milioni di euro all’anno per contribuire all’acquisto dei libri scolastici, anche digitali, destinati agli studenti della scuola secondaria di secondo grado appartenenti a nuclei familiari con ISEE non superiore a 30.000 euro.
Per l’anno 2026 è previsto inoltre un contributo fino a 1.500 euro per studente per le famiglie con lo stesso limite ISEE che scelgono scuole paritarie di primo grado o il primo biennio delle superiori. L’importo sarà modulato in base alla situazione economica.
Personale ATA e tutela dei docenti
In merito al personale, la manovra supera l’organico ATA triennale: a partire dall’anno scolastico 2026/2027 le dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario saranno stabilite annualmente, introducendo maggiore flessibilità ma anche minore stabilità programmatoria. Tuttavia, per il 2025/2026 rimangono valide le procedure di mobilità e assegnazione provvisoria.
Infine, viene confermata una protezione economica per i docenti impiegati su gradi di istruzione inferiori, che mantengono il trattamento economico del grado di appartenenza, evitando penalizzazioni salariali.
Tabella riassuntiva – Novità per la scuola nella Legge di Bilancio 2026
