Luiss, il progetto per il “digital detox” degli studenti
(ansa)
Incoraggiare gli studenti a disconnettersi dal web per migliorare la concentrazione nello studio e le possibilità di ‘vita reale’: questi sono gli obiettivi che hanno motivato la Luiss Guido Carli a implementare misure concrete per il benessere digitale della comunità studentesca tramite l’app Lockbox. Questa soluzione consente di disabilitare alcune applicazioni sullo smartphone e, grazie alle box posizionate nell’università, avviare una sessione di “digital detox”.
Il tempo trascorso lontano dal mondo virtuale si traduce anche in un beneficio tangibile nella vita reale – si legge nella comunicazione – per ogni minuto trascorso offline, gli utenti accumuleranno monete digitali da convertire in premi, come sconti nei bar e ristoranti, palestre e molto altro, grazie alla vasta rete di partner coinvolti.
L’app è frutto di un’idea di Giulia Violati, neolaureata Luiss, e Simone D’Amico, ricercatore presso il Digital wellness lab della Harvard Medical School.
“Con Lockbox, la Luiss arricchisce ulteriormente le iniziative del piano di sostenibilità integrata per il periodo 2025-2028. Disconnettersi con un semplice clic non implica solo liberarsi dalle distrazioni, ma anche scegliere un uso consapevole della tecnologia che riduca consumi e impatto ambientale. Tuttavia, è attraverso la socialità e la sana competizione che Lockbox influisce concretamente nella vita quotidiana di studentesse e studenti, rafforzando la coesione e l’inclusività della comunità Luiss,” afferma Emiliana De Blasio, consulente per la diversità, l’inclusione e la sostenibilità dell’università intitolata a Guido Carli.