Violenza sulle donne, dall’Adi al reddito di libertà: tutte le misure di welfare
(fotogramma)
Esiste il famoso “reddito di libertà”, un sostegno che può arrivare fino a 500 euro al mese, per un periodo di un anno (sebbene erogato in un’unica soluzione), destinato alle donne che hanno subito violenza e sono seguite da centri antiviolenza riconosciuti e dai servizi sociali. Ma non è tutto.
Inoltre, c’è anche l’esclusione dagli obblighi di partecipazione ai programmi di attivazione lavorativa previsti dall’Assegno di inclusione, qualora si sia coinvolti nei percorsi di protezione legati alla violenza di genere o si sia donne vittime di violenza, con o senza figli, assistite da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni o dai servizi sociali nei programmi di protezione contro la violenza di genere.
In occasione della giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, i Consulenti del lavoro (attivi su questo fronte con l’accordo stipulato con la ‘Fondazione Doppia Difesa’, con l’intento di ampliare le opportunità professionali per le vittime di violenza attraverso la formazione, l’inserimento e la ricollocazione nel mercato del lavoro) hanno creato un opuscolo informativo che sintetizza le misure esistenti per supportare le donne nel riconquistare la loro libertà. Dal supporto economico per l’autonomia abitativa e personale, agli incentivi per le assunzioni da parte dei datori di lavoro, fino al congedo retribuito e all’assegno di inclusione. Ecco i dettagli delle misure.
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