La famiglia nel bosco riunita per Natale, ma non per il pranzo. Salvini: “Vergogna”
(ansa)
Di nuovo riuniti, ma solo per due ore e mezza, dalle 10 alle 12.30. Così ha trascorso il Natale la “famiglia nel bosco” di Palmoli, protagonista delle cronache recenti. Nathan Trevallion, padre dei tre bambini allontanati da casa insieme alla madre Catherine a seguito della sospensione della “responsabilità genitoriale”, ha potuto incontrarli nella struttura di Vasto dove risiedono attualmente. Due ore e mezza, ma senza partecipare al pranzo di Natale, per garantire parità di trattamento tra le famiglie ospiti del centro.
(ansa)
Giuseppe Masciulli, sindaco di Palmoli (Chieti), ha riferito ieri all’Adnkronos di aver parlato con Trevallion e di averlo trovato “debilitato, stanco, deluso come è normale che sia”, ricordando che il padre “ha accesso alla struttura due volte a settimana per un’ora, ma il giorno di Natale il tempo è stato esteso a due ore e mezzo”.
In attesa della consulenza
Un’eccezione che non modifica la situazione della famiglia, che rimane separata. Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha ordinato una valutazione sullo stato psicologico dei genitori, e connessa vi è anche un’indagine psico-diagnostica sui figli. Non si tratta solo di una fotografia dell’attuale equilibrio familiare, ma anche di una valutazione prospettica sulla possibilità di recuperare le funzioni genitoriali nel tempo, compatibile con i diritti e lo sviluppo dei tre minori: una bambina di 8 anni e due gemelli di 6 che vivevano in un rudere nel bosco di Palmoli. Il Tribunale ha designato come consulente tecnico d’ufficio la psichiatra Simona Ceccoli. L’incarico sarà conferito il 5 gennaio. La consulente avrà 120 giorni per completare il suo lavoro. I legali della coppia anglo-australiana e i loro esperti potranno presentare osservazioni. Il servizio sociale dovrà inviare una relazione aggiornata sui progressi dei tre bambini, che non sanno né leggere né scrivere, e dei genitori. “Ora non resta che attendere”, ha dichiarato il sindaco Masciulli.
Il proprietario del casale
“Nathan si trova bene nel casale, tutto in ordine. Va lì soprattutto la sera per dormire, al mattino torna nella sua casa dove rimane per tutto il giorno. Dispiace per il Natale”, ha commentato Armando Carusi, ristoratore di Ortona che ha affittato alla “famiglia nel bosco” un casale, sempre a Palmoli, in comodato gratuito. Offrendo l’edificio, completo di tutti i servizi, l’intento era di permettere a Nathan, Catherine e ai loro bambini di risiedere lì per il tempo necessario a sistemare il loro casale, secondo le prescrizioni del Tribunale per i minorenni che ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale anche per via di quello che era considerato un ambiente malsano.
La polemica di Salvini
Sulla questione è intervenuto nuovamente oggi il leader della Lega Matteo Salvini, che in un video sui social ha criticato la scelta di non consentire al padre di pranzare con la famiglia: “A Natale bisognerebbe essere più buoni, così dicono. Ma oggi c’è qualcuno che è meno buono di altri e in questi minuti è in corso un atto di violenza e di cattiveria gratuita istituzionale, dello Stato italiano nei confronti di una famiglia, di una mamma, di un papà e di tre bambini”.
Ancora buon Natale, dal profondo del cuore… non per tutti, purtroppo. pic.twitter.com/1pNf0qpIVl
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 25, 2025
“Il papà dei bimbi del bosco aveva due ore e mezzo per stare in famiglia questa mattina,” ma poi basta, niente pranzo di Natale perché non se lo meritava. Così hanno deciso i giudici del tribunale dell’Aquila e gli assistenti sociali. Per me è una vergogna. Separare quei tre bambini dalla mamma e dal papà anche nel giorno di Natale è un atto di violenza, di arroganza, di cattiveria gratuita, secondo me vergognosa e incommentabile. Non entro nel merito delle scelte di vita, di amore, di educazione, di crescita di quei genitori. Tuttavia, i bimbi non appartengono allo Stato ma al cuore, all’affetto della loro mamma e del loro papà. Un abbraccio a quel papà, a quella mamma e a quei bimbi. Dico loro: non siete soli e non troveremo pace finché non tornerete a essere famiglia”.
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