NASpI Verso la Riforma: Pagamento in Due Rate dal 2026
Per numerosi lavoratori disoccupati, la NASpI non rappresenta soltanto un appoggio economico, ma anche un’opportunità per ricominciare. Specialmente, quando viene richiesta in forma preventiva, può trasformarsi nel capitale di partenza per lanciare un’attività in proprio o avviare un’iniziativa autonoma.
Proprio su questo meccanismo, tuttavia, la Legge di Bilancio 2026 potrebbe agire in maniera considerevole.
Un emendamento rielaborato alla Manovra prevede, infatti, una nuova procedura di versamento dell’indennità NASpI in anticipo, volta a modificare tempistiche e metodi di pagamento rispetto a come avviene al momento.
Cos’è la NASpI e come funziona
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è l’indennizzo mensile di disoccupazione riconosciuto, previa istanza, ai lavoratori che perdono involontariamente la propria occupazione.
Rientrano tra i beneficiari:
- lavoratori subordinati;
- tirocinanti;
- soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro dipendente;
- artisti con contratto di lavoro subordinato;
- dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche amministrazioni.
Chi appartiene a queste categorie, se in possesso di almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni antecedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, può inoltrare domanda all’INPS.
L’indennità viene corrisposta ogni mese e la sua durata corrisponde alla metà dei periodi contributivi maturati negli ultimi quattro anni.
Cos’è la NASpI anticipata e a cosa serve
Come appena menzionato, la NASpI viene versata mensilmente. Tuttavia, domandando l’indennità in forma anticipata si può ricevere in un’unica soluzione l’ammontare complessivo ancora spettante. Si tratta di una misura concepita come stimolo all’autoimpiego.
Può essere richiesta da coloro che, dopo l’approvazione della domanda di NASpI:
- avviano un’attività di lavoro autonomo;
- aprono un’impresa individuale;
- sottoscrivono una quota di capitale sociale di una cooperativa, nella quale il socio svolge attività lavorativa.
L’importo anticipato è soggetto a ritenuta IRPEF in base alle normative fiscali vigenti.
Come funziona oggi la NASpI anticipata
Attualmente, chi richiede la NASpI anticipata riceve l’intera somma in un’unica soluzione. L’erogazione avviene a seguito della presentazione della domanda e permette al beneficiario di avere immediatamente a disposizione il capitale necessario per avviare l’attività.
La domanda deve essere presentata entro 30 giorni:
- dall’inizio dell’attività autonoma o dell’impresa individuale;
- dalla sottoscrizione della quota di capitale della cooperativa.
Se l’attività è cominciata durante il precedente rapporto di lavoro dipendente, la richiesta di anticipo deve essere spedita entro 30 giorni dalla domanda di NASpI.
Cosa prevede l’emendamento alla Manovra 2026
L’emendamento rielaborato alla Legge di Bilancio 2026 introduce una novità importante: la NASpI anticipata non sarebbe più erogata in un’unica soluzione, bensì in due tranche.
Nel dettaglio:
- una prima tranche pari al 70% dell’importo complessivo;
- una seconda tranche pari al 30% restante.
La seconda tranche non sarebbe automatica, ma vincolata a precise verifiche.
Quando arriverebbe la seconda rata
Stando a quanto previsto dall’emendamento, la seconda tranche di NASpI anticipata dovrebbe essere erogata entro sei mesi dalla prima, ma soltanto dopo che l’INPS avrà controllato:
- la mancata riassunzione del beneficiario;
- l’assenza di titolarità di pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.
In sostanza, il saldo finale verrebbe riconosciuto unicamente a coloro che dimostrano di non essere rientrati nel mondo del lavoro dipendente e di non percepire una pensione incompatibile.
Cosa cambierebbe rispetto a oggi
Qualora l’emendamento venisse approvato, il cambiamento sarebbe notevole. Attualmente la NASpI anticipata assicura immediata disponibilità di denaro. Dal 2026, invece, il capitale sarebbe diviso in due momenti distinti.
Questo implicherebbe:
- minori risorse disponibili nell’immediato per avviare l’attività;
- un controllo più rigido sull’iter del beneficiario;
- un legame più stretto tra incentivo economico e reale avvio dell’autoimpiego.
La misura mira a prevenire utilizzi impropri dell’anticipo, ma potrebbe rendere più difficoltoso l’accesso immediato ai fondi per chi desidera mettersi in proprio.
Cosa succede ora
Al momento si tratta di una ipotesi normativa, collegata all’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2026. Soltanto con il via libera conclusivo si potrà sapere se la NASpI anticipata cambierà effettivamente volto a partire dal prossimo anno.