La prova degli AirPods Pro 3: migliorano suono e comfort, arriva il monitoraggio del cuore
Gli AirPods Pro 3 presentano diversi miglioramenti rispetto al modello precedente, mantenendo però il prezzo invariato: 249 euro
Sei anni dopo il loro lancio, gli AirPods Pro si aggiornano. La terza generazione, svelata il 9 settembre insieme agli iPhone 17 e l’iPhone Air, rappresenta il primo vero redesign della linea Pro e introduce varie novità significative nel monitoraggio della salute, nell’intelligenza artificiale e nella qualità audio, mantenendo inalterato il prezzo di lancio. Saranno disponibili da venerdì 19, ma Italian Tech ha avuto la possibilità di provarli in anteprima per alcuni giorni.
Il design è stato rielaborato grazie a uno studio approfondito sull’anatomia dell’orecchio: Apple ha ruotato i cuscinetti auricolari per ottimizzare l’inserimento e ridurre i punti di pressione
Design e comfort
Il design è stato rielaborato partendo da un’analisi dettagliata dell’anatomia dell’orecchio. Nel Sound Lab di Cupertino, i tecnici hanno esaminato decine di migliaia di scansioni per identificare la forma ideale per il canale uditivo. Apple ha quindi ruotato i cuscinetti auricolari per migliorare l’inserimento e diminuire i punti di pressione. Questa modifica, insieme a una forma esterna leggermente più compatta, ha permesso di migliorare notevolmente comfort e stabilità.
I nuovi cuscinetti sono disponibili in cinque misure diverse, inclusa una nuova taglia XXS, per garantire una vestibilità perfetta a ogni tipo di orecchio. Cambia anche la composizione: sotto il solito silicone sono stati inseriti inserti in schiuma infusa, che assicurano una migliore aderenza alle pareti del canale uditivo. Il risultato è un incremento dell’isolamento passivo dai rumori e una maggiore stabilità. Tuttavia, questo comporta che, ad esempio, su un treno, entrando e uscendo da una galleria, si possa percepire la sensazione di orecchie sigillate.
La certificazione IP57 garantisce una migliore resistenza a polvere, sudore e acqua, rendendo gli auricolari ideali per allenamenti intensi e condizioni meteorologiche avverse.
Il sensore del battito cardiaco degli AirPods Pro 3 collabora con l’app Fitness su iPhone. I dati raccolti comprendono frequenza cardiaca, calorie bruciate e metriche di attività fisica, per oltre 50 tipi di allenamento
Qualità audio
Apple ha sviluppato una nuova architettura acustica multiporta che regola con precisione il flusso d’aria generato dai driver. L’equalizzazione adattiva riveduta e corretta trasforma completamente la risposta dei bassi, ampliando il palcoscenico sonoro e permettendo di distinguere ogni singolo strumento, mentre le voci emergono con una chiarezza cristallina nelle frequenze alte.
Tuttavia, il vero punto di forza rimane la cancellazione attiva del rumore (Active Noise Canceling), che Apple definisce come “la migliore al mondo per auricolari wireless in-ear”. Non abbiamo la possibilità di verificare scientificamente questa affermazione, né di sapere se effettivamente le prestazioni ANC siano due volte superiori rispetto agli AirPods Pro 2 e quattro volte migliori rispetto al modello originale, come sostiene l’azienda. A prima vista potrebbe sembrare discutibile, considerando che il chip interno (H2) che analizza il rumore e genera il segnale opposto per annullarlo non è cambiato. Tuttavia, basta indossare i nuovi AirPods Pro per rendersi conto che la combinazione di microfoni a basso rumore, algoritmi audio computazionali avanzati e cuscinetti riprogettati funzioni meglio rispetto a prima. Questo è particolarmente evidente con i rumori continui, come il ronzio dei motori di un aereo o di un treno, dove è relativamente facile identificare le frequenze da eliminare, poiché cambiano poco nel tempo. Ma ora l’ANC lavora su una gamma di frequenze più ampia, riuscendo a sopprimere meglio anche le voci, che sono più difficili da compensare poiché cambiano frequentemente. I nuovi AirPods Pro riducono notevolmente il volume di una singola voce e funzionano ancora meglio quando ci sono più persone che parlano, come in una stanza affollata.
La differenza è percepibile anche durante le chiamate, dove ora l’interlocutore può ascoltare più chiaramente la voce di chi utilizza gli AirPods Pro, che in passato suonava spesso troppo ovattata. Alcuni utenti, però, si sono lamentati del volume, che talvolta risulta un po’ troppo basso.
Come suonano
Considerate le dimensioni, la tecnologia true wireless e l’aspetto relativamente sobrio, la qualità audio degli AirPods Pro fu una vera sorpresa nel 2019. Oggi gli auricolari Apple affrontano molti concorrenti, ma a Cupertino sono riusciti a far sì che la terza generazione suoni meglio di prima. Mantengono un ottimo equilibrio su tutte le frequenze, quindi i bassi non sono esagerati come in molte altre cuffie bluetooth di alta gamma. Inoltre, il migliore isolamento meccanico consente di non dover alzare eccessivamente il volume, evitando così asprezze o distorsioni nelle alte frequenze che potrebbero rendere faticoso l’ascolto, specialmente a lungo termine. Il violino di Mari Samuelsen in Psychogeography di Max Richter (da Voices 2) è rotondo, complesso e ricco di sfumature, ma si distingue con grande chiarezza rispetto agli altri strumenti e al coro.
D’altra parte, cambiando completamente genere, il basso nella versione live di Fame di David Bowie (nella raccolta Brilliant Adventure) è veloce, preciso e profondo, mentre la voce risulta aggressiva nel giusto modo, catturando tutti i tic, le manie e le trovate istrioniche del cantante britannico. Bellissimo.
Gli AirPods Pro 3 dispongono di una nuova architettura acustica multiporta che gestisce meglio il flusso d’aria generato dai driver (a sinistra, AirPod Pro 2)
Un brano come Abracadabra viene reso nei minimi dettagli, svelando il sapiente equilibrio della produzione, che su un ritmo incalzante e apparentemente semplice inserisce suoni ed effetti speciali in quantità insolita. La voce di Lady Gaga rimane però in primo piano, le parole sono chiare, e l’ascolto non risulta mai faticoso, anche alzando il volume.
Passando a Sound of Silence, da The Concert in Central Park: gli AirPods Pro 3 rivelano la magia delle voci di Simon e Garfunkel, ma anche che talvolta la loro sincronia non è perfetta. La chitarra suona molto naturale, ma ciò che colpisce di più è la sensazione dello spazio attorno ai due cantanti, con il pubblico sempre presente, tra applausi, voci e fischi.
Il sensore di frequenza cardiaca degli AirPods Pro 3 utilizza infrarossi pulsati 256 volte al secondo per misurare l’assorbimento luminoso nel flusso sanguigno
Per la salute
Come i modelli precedenti, gli AirPods Pro 3 forniscono protezione uditiva contro suoni eccessivamente forti, oltre all’Amplificazione Conversazione automatica, che amplifica la voce durante le conversazioni con più persone. È presente anche il test dell’udito con audiogramma, ma a conferma dell’impegno di Apple sulla salute, c’è una novità significativa: un sensore di frequenza cardiaca basato sulla fotopletismografia (PPG), simile a quello dell’Apple Watch. Utilizza luce infrarossa invisibile pulsata 256 volte al secondo per misurare l’assorbimento luminoso nel flusso sanguigno. A differenza dell’Apple Watch, però, gli AirPods possono rilevare la frequenza cardiaca solo durante gli allenamenti: il sistema è progettato per funzionare in sinergia con l’app Fitness su iPhone. I dati raccolti comprendono frequenza cardiaca, calorie bruciate e metriche di attività fisica, per oltre 50 tipi di allenamento; si sincronizzano automaticamente con gli anelli di Attività e i servizi di Fitness+.
La nuova funzione Workout Buddy utilizza Apple Intelligence per analizzare i dati di allenamento e la cronologia fitness per fornire suggerimenti personalizzati e motivazione in tempo reale durante l’attività fisica. Per chi non possiede un Apple Watch, gli AirPods Pro 3 rappresentano un modo per accedere all’ecosistema Apple Fitness.
Il sensore del battito cardiaco degli AirPods Pro 3 funziona in sinergia con l’app Fitness su iPhone. I dati raccolti includono frequenza cardiaca, calorie bruciate e metriche di attività fisica, per oltre 50 tipologie di allenamento
Traduzione simultanea
La traduzione simultanea è una funzione presente da tempo su Android, ma ora arriva anche su iOS. Per attivarla è sufficiente toccare contemporaneamente gli steli di entrambi gli auricolari: i microfoni si attivano per isolare la voce eliminando i rumori di fondo e, quando viene rilevata una lingua straniera compatibile, la traduzione viene elaborata e riprodotta direttamente nell’orecchio in tempo reale.
Per elaborare i dati, il sistema sfrutta l’iPhone collegato: la traduzione viene processata da Apple Intelligence (quindi solo su iPhone 15 Pro o modelli successivi con iOS 26). Se solo uno degli interlocutori possiede gli AirPods, l’iPhone può essere utilizzato come display orizzontale per trascrivere e tradurre automaticamente le frasi in tempo reale; se entrambi hanno gli AirPods, la conversazione viene automaticamente tradotta in entrambe le direzioni.
Al momento del lancio, la traduzione simultanea è disponibile in inglese, francese, tedesco, portoghese brasiliano e spagnolo. Entro la fine del 2025, Apple aggiungerà il supporto per italiano, giapponese, coreano e cinese semplificato.
La voce di chi parla viene attenuata grazie alla cancellazione del rumore, e la traduzione avviene per frasi intere, un po’ come fanno i veri interpreti: un approccio particolarmente utile, ad esempio, col tedesco, dove spesso alla fine della frase si trovano proposizioni o altre particelle che possono modificarne completamente il significato. La voce utilizzata per la traduzione è la stessa di Siri, a sottolineare come Apple stia gradualmente concentrando sull’assistente vocale una serie di funzioni legate all’intelligenza artificiale.
La traduzione simultanea non è immediatamente disponibile nell’Unione Europea a causa delle normative del Digital Markets Act, ma abbiamo avuto l’opportunità di provarla in anteprima e funziona molto bene anche in italiano.
Autonomia
Gli auricolari offrono ora fino a 8 ore di riproduzione musicale con la cancellazione attiva del rumore attivata, rispetto alle 6 ore degli AirPods Pro 2. Tuttavia, l’autonomia totale del sistema diminuisce: utilizzando la custodia di ricarica degli AirPods Pro 3 si arriva a 24 ore complessive di ascolto, rispetto alle 30 ore degli AirPods Pro 2. Ciò significa che, nonostante le singole sessioni siano più lunghe, sarà necessario collegare la custodia a una fonte di alimentazione più frequentemente. La modalità Trasparenza offre fino al 67% in più di autonomia (fino a 10 ore) rispetto alla generazione precedente.
La custodia, simile a quella degli AirPods 2, è leggermente più grande e integra un chip Ultra Wideband di nuova generazione, che rende la funzione Dov’è più precisa, oltre a un altoparlante e a un anello per il laccetto.
Vogliamo sottolineare anche due funzioni particolarmente utili: la possibilità di utilizzare gli AirPods come telecomando per la fotocamera dell’iPhone, scattando foto o registrando video con un semplice tocco, e l’opzione che consente di mettere in pausa la riproduzione di contenuti multimediali se ci si addormenta con gli AirPods nelle orecchie.
Ci piace
- Eccellente cancellazione del rumore
- Migliore qualità del suono
- Prezzo invariato
Non ci piace
- Non compatibili con Android
- In Italia la traduzione simultanea non è ancora disponibile
- Il monitoraggio del battito cardiaco è possibile solo durante gli allenamenti
In fine
Degli AirPods Pro 3 si può parlare molto positivamente, come per i modelli precedenti. Offrono un’ottima qualità audio, una cancellazione del rumore eccezionale, numerose funzioni utili e ora sono anche in grado di monitorare il battito cardiaco durante l’esercizio fisico, ma il prezzo (249 euro) rimane invariato. Certamente, in Italia e in tutta Europa, al momento manca una delle funzioni più interessanti (ma arriverà) e, se vogliamo trovare una pecca, la custodia si graffia ancora troppo facilmente. Tuttavia, per il resto, gli AirPods Pro continuano a rappresentare un capolavoro di tecnologia e miniaturizzazione, e sono un accessorio da consigliare a chiunque possieda un iPhone. A meno che non si sia già in possesso del modello precedente: diverse funzioni, infatti, saranno disponibili anche sugli AirPods Pro 2, con l’aggiornamento software in arrivo con iOS 26, escluso naturalmente il sensore per il battito cardiaco.