Che cosa ci riserva il prossimo futuro? Ikea immagina come saranno le nostre case nel 2030
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La casa continuerà a evolversi costantemente. Tuttavia, possiamo affermare che è stato proprio il periodo recente a influenzare più profondamente l’ambiente domestico. È sufficiente considerare l’aumento dell’uso della tecnologia, il rilevante tema della sostenibilità e, naturalmente, la trasformazione provocata dalla pandemia che ha cambiato le nostre abitazioni e il nostro rapporto con esse.
Per questo motivo, mai come quest’anno, l’ormai tradizionale appuntamento con il Life at home di Ikea era così atteso. Infatti, il report celebra dieci anni e per l’occasione ci offre un viaggio che esplora le evoluzioni del passato, ci guida nell’osservare il presente e infine cerca di immaginare il futuro. Un osservatorio affidabile che può vantare di essere tra i più ampi e dettagliati progetti di ricerca nel settore domestico, come dimostrano le oltre 250mila persone intervistate dal 2014 direttamente da Ikea in quaranta Paesi, a cui si aggiungono i sondaggi quantitativi effettuati da aziende specializzate in ricerche di mercato e analisi dei dati.
Nel corso di questo decennio, il gigante svedese ha esaminato la routine mattutina (2014), ha sottolineato l’importanza della cucina (2015), ha analizzato le emozioni (2016) e le tensioni legate al concetto di casa (2017), che, come evidenziato nella ricerca Beyond four walls (2018), non si limita alle quattro mura, ma si estende anche all’esterno di esse. Ha descritto come nel 2019 il tema della privacy fosse rilevante, un aspetto che, purtroppo, è diventato ancora più critico l’anno successivo a causa del lockdown, e sulla base del nuovo legame creato con la casa, Ikea ha evidenziato l’importanza di esaminare il rapporto tra lo spazio domestico e il benessere mentale (Balance starts at home del 2021).
Il presente più recente ha rivelato una nuova connotazione: “le persone aspirano a vivere in una casa che le rappresenti completamente: maggiore sarà la sensazione che la casa ci rispecchi, maggiore sarà la serenità e la soddisfazione che ne derivano, soprattutto in un momento in cui i progetti personali vengono sempre più accantonati a causa delle preoccupazioni legate alla situazione economica globale e al costo della vita”, si legge nel documento Una casa che parla di noi (2022).
La casa del futuro secondo Ikea potrebbe essere non solo una ma tante e in grado di dare diverse risposte in base alle nostre necessità. In questo scenario la tecnologia è elemento rilevante
Da tutte queste considerazioni emergono quattro aree principali di significativi cambiamenti: tecnologia, benessere, sostenibilità e case multifunzionali. “Se dal 2014 al 2019 la tecnologia è stata sempre vista come intrusiva nelle relazioni, oggi solo il 17 per cento degli italiani ritiene di passare troppo tempo davanti a uno schermo, mentre il 22 per cento sente che avere accesso a internet aumenta la propria sicurezza in casa”, evidenzia Ikea. Inoltre: “Dieci anni fa ci si affidava alle attività esterne per migliorare il nostro benessere: nel 2018 un italiano su quattro trovava fuori dalle mura domestiche lo spazio ideale per prendersi del tempo per sé e rilassarsi”.
Con la pandemia tutto è cambiato: nel 2021 il 61 per cento degli italiani ha adattato gli spazi domestici per accogliere le attività preferite, creando ambienti ibridi e multifunzionali. Di conseguenza, la sfida principale è “trovare la propria identità all’interno di spazi condivisi e di una casa multifunzionale, oggi un’esigenza imprescindibile”, sottolinea la ricerca.
Anche il tema della sostenibilità ha subito profonde riflessioni: se in passato le questioni ambientali erano percepite come distaccate dalla casa, nel 2022 il 28 per cento delle persone ha dichiarato che vivere in modo sostenibile è il fattore più importante per la propria casa ideale. E ora che siamo più consapevoli che la casa è molto di più di uno spazio fisico, le criticità sembrano farsi sempre più evidenti.
Il secondo scenario di Ikea immagina un futuro organizzato in comunità con la natura protagonista delle attività quotidiane
La decima edizione del Life at home ha rivelato che solo il 50 per cento degli italiani è soddisfatto della propria casa (rispetto al 60 per cento della media globale) e solo il 32 per cento ha fiducia nei prossimi due anni, rispetto alla media globale del 47 per cento. “Le preoccupazioni principali riguardano principalmente la salute delle persone care per il 46 per cento, la situazione economica familiare per il 45 per cento, lo stato dell’economia del Paese per il 31 per cento e per il 24 per cento delle persone, gli eventi meteorologici avversi che potrebbero interessare la propria casa”, chiarisce lo studio. Partendo dall’analisi di quanto avvenuto, Ikea ha quindi cercato di delineare tre scenari futuri con il supporto dell’Intelligenza artificiale.
La terza casa immaginata da Ikea vive in maniera più consapevole anche grazie all’aiuto della tecnologia. Ad esempio si potranno realizzare fai-da-te dei mobili con un biocomplesso di funghi
Nel primo scenario, la casa non sarà più un luogo statico ma in movimento, poiché abitazioni diverse possono fornire risposte che soddisfano le nostre necessità. Questo sarà reso possibile dalla tecnologia orientata al progresso individuale, alla privacy e alla ricerca di nuove esperienze. Al contrario, il secondo possibile futuro eviterà la tecnologia e ristabilirà il valore delle relazioni interpersonali, dando vita a diverse comunità che vivranno in armonia con la natura. Infine, uno scenario che combina i due precedenti: ci sarà una maggiore sintonia con l’ambiente grazie all’uso della tecnologia.