Tutte le novità del prossimo Salone
Lost and Roll di Gianluca Vassallo
Il prossimo Salone del mobile, un’edizione super concentrata?
I 25 anni del SaloneSatellite con la mostra Universo Satellite alla Triennale, David Lynch e la gastronomia, protagonisti nel progetto espositivo di Eurocucina a cura di Lombardini22 e anche in modo più concreto con chef e varie narrazioni. Potremmo concludere qui, fissando un appuntamento per il 16 aprile, giorno in cui il Salone del mobile aprirà le sue porte, ma ciò che segue è una descrizione più approfondita.
Gigantismi
Un evento imponente, una conferenza stampa altrettanto grandiosa. Il Salone del mobile ha impiegato oltre due ore per presentarsi la mattina del 13 febbraio al Piccolo Strehler di Milano, ma va riconosciuto che i temi trattati erano davvero numerosi. Un siparietto iniziale con un panda, un riferimento implicito e apotropaico a un’estinzione attualmente molto lontana, e con gli attori del gruppo teatrale Sotterraneo insieme a un Darwin che ricordava il Leonardo Da Vinci del film “Non ci resta che piangere”: simile al genio italiano, smarrito e impreparato alle domande poste. Il tema del Salone era chiaro: Where Design Evolves, dove la parola design può essere sostituita da molte altre adatte all’evento, ma il verbo evolve rimane come filo conduttore di tutto.
Local e global
Moderato da un esperto Mario Calabresi (a differenza di Darwin), la narrazione è iniziata nel modo più formale possibile con il sindaco Beppe Sala e l’assessora allo Sviluppo economico Alessia Cappello che, in qualità di padroni di casa, hanno evidenziato l’importanza del Salone, ovvero della Settimana del design, per Milano e per la Lombardia. Subito dopo, la presidente del Salone Maria Porro ha ricordato l’internazionalità dell’evento, con il 30% delle aziende espositrici provenienti dall’estero e circa il 70% dei visitatori stranieri. Mentre il sindaco esaltava il periodo favorevole della città, rimaneva sullo sfondo il problema del costo sempre più elevato delle camere d’albergo (già prenotate al 40% nei giorni dell’evento, dal 16 al 21 aprile), senza tralasciare l’aumento generale dei prezzi, compresi bar e ristoranti.
Evoluzione
Maria Porro ha poi sottolineato la consapevolezza del Salone riguardo alla necessità di evolversi: il primato rimane, ma la pandemia ha generato molti dubbi e incertezze; le fiere in tutto il mondo stanno ripensando il loro modello o addirittura affrontando momenti di crisi; altri eventi dedicati al design offrono distrazioni e competizione.
Confermandosi nel tratto distintivo più significativo della sua gestione, la Porro ha riaffermato la capacità di ascolto e la volontà di mantenere il Salone in una continua rivoluzione, pardon, evoluzione con i fatti. È noto e confermato il progetto di ricerca con il dipartimento e la Scuola di Design del Politecnico di Milano, rappresentato da Stefano Maffei, per un osservatorio fisso dell’evento, del suo impatto, delle sue caratteristiche, una sorta di autoanalisi costante, un’intenzione positiva di mettersi sempre sotto esame non per attribuirsi voti, ma per una conoscenza sempre più profonda della propria identità e dei propri futuri possibili.
Tutti ai fornelli
Tra i cambiamenti concreti va annoverata anche la reinterpretazione degli spazi espositivi di Eurocucina effettuata dallo studio Lombardini22, confermata dopo quella di Euroluce dello scorso anno. Il direttore generale Juri Franzosi ha evidenziato l’uso delle neuroscienze (“ma in modo metodico, perché intuitivamente sono sempre state impiegate”) per ottimizzare il layout espositivo mettendo al centro il visitatore e migliorando la sua esperienza sia per efficacia del percorso che per qualità dell’esperienza. Dopo il poco felice neologismo “spinoffato” (un calco dall’inglese) usato da Stefano Maffei (perdonato: quando si parla, a volte la lingua è più veloce del cervello), è giunta la ben più felice “sorprendenza”, di Franzosi, ripresa poi da altri interventi, per esprimere la capacità/volontà di sorprendere di Eurocucina. Il cibo, comunque, rimane protagonista anche con gli chef che si alterneranno in performance e la riflessione “Mangiare il mare” di Diletta Sereni, direttrice della rivista L’integrale, e Luca Trevisani, artista visivo, che ha spiegato: raccontiamo di un mare distopico, cosa mangeremo in un mare quasi privo di pesci? Creeremo un brodo di alghe, o di sassi, o di pesci, magari quelli che oggi consideriamo invasivi (e sullo schermo è comparsa l’immagine dei granchi blu…).
Le stanze del regista
Il regista ospite sarà David Lynch, per il quale progettare mobili è più di un semplice hobby. A raccontarci cosa sarà è Antonio Monda, curatore dell’installazione autoriale del regista, intitolata Interiors by David Lynch – A Thinking Room, anche se le stanze in realtà saranno due, “oniriche”, come è nello stile creativo di Lynch.
Under the Surface di Salotto NY
Acqua e sott’acqua
All’altra biennale, quella del bagno, è dedicata Under the Surface, la grande installazione firmata da Emiliano Ponzi, Design group Italia e Accurat. Protagonista sarà l’acqua, e grazie all’incontro di competenze dei tre autori, un salto anche lì ad aprile deve essere proprio messo in programma.
Universo Satellite
Marva Griffin, sostenuta sia metaforicamente che letteralmente da Beppe Finessi e salutata da un curioso “buonasera” (saranno state le 12:30) sia da Calabresi che dalla sua spalla (di Calabresi ovviamente) Silvia Boccardi, ha raccontato che per i 25 anni del Salone Satellite lo scenario sarà “il tempio del design”, ovvero la Triennale, con la mostra Universo Satellite. Finessi, curatore, ha spiegato che il nome originale evidenziava la marginalità, o quanto meno la forte dipendenza dell’evento dedicato ai giovani designer debuttanti rispetto al Salone, ma il Satellite è riuscito a diventare una vera e propria galassia non solo di prodotti, ma di persone, nuove aziende, relazioni, idee e tendenze, conquistando ogni anno per un quarto di secolo un ruolo da vero protagonista.
Passerella finale
Annalisa Rosso, direttore editoriale del Salone, ha presentato Drafting Futures – Conversations about Next Perspectives, ovvero
i talk, tutti di altissimo livello, a cominciare da quello con l’architetto africano Keré, le tavole rotonde (tra cui intelligenza
artificiale, nuova ospitalità, design nautico, solo per citare alcuni temi); i Formafantasma hanno confermato l’arena, scherzando sulla non notizia, dato che si ripete l’esperienza e la notizia è proprio l’etico riuso; saluti in video dall’Istituto commercio estero, e poi Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha comunicato alcuni dati di quella che non si può definire crisi del settore (- 8% nel 2023) ma piuttosto un aggiustamento rispetto agli anni precedenti di straordinari successi. Su un palcoscenico molto affollato, è mancato solo il fotografo Gianluca Vassallo, presente in sala ma riluttante a comparire, protagonista con la sequenza di magistrali scatti Lost and Roll. Titoli di coda.