Oki Sato, mi illumina il dettaglio diverso nelle azioni sempre uguali
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Il designer e architetto giapponese Oki Sato, fondatore dello studio Nendo, con il lavabo Box disegnato per Flaminia. Per la forma, si è ispirato al momento in cui si apre una scatola
«La mattina, prima una tazza di caffè e poi subito a progettare». Per quasi tutto il giorno. È una vita dedicata al design quella di Oki Sato, designer e architetto giapponese, classe 1977, fondatore dello studio Nendo (nome con cui spesso viene identificato). È un appassionato del design, come si è definito lui stesso, un creativo poliedrico con una grande passione e un approccio variegato, e il suo vasto portfolio ne è la prova. Negli ultimi venti anni, il suo studio ha collaborato con i marchi più prestigiosi del design e del lusso, realizzando di tutto, dalla grafica agli arredi, dalle installazioni all’architettura; persino un pallone da calcio sgonfio e una lattina di birra con due linguette. Sempre con un tratto leggero e essenziale. La sua versatilità è già evidente nel nome dello studio: «In giapponese Nendo significa “argilla da modellare”: un termine che descrive bene il nostro approccio adattabile» spiega. «Di solito in Giappone gli architetti si concentrano solo su edifici, gli interior designer sugli interni e i product designer sui prodotti. Io invece desideravo progettare in modo più versatile, superando le categorie: per questo ho fondato Nendo».
Era il 2002. Lo stesso anno in cui ha conseguito la laurea in architettura all’università Waseda di Tokyo e ha incontrato, al Salone del mobile, colui che definisce «un padre»: l’architetto e talent scout Giulio Cappellini. «È stato il primo a notare Nendo in un angolo del SaloneSatellite. Poco dopo abbiamo progettato per Cappellini lo sgabello Ribbon: il nostro debutto», racconta Oki Sato. «Fino a quel momento non avevamo né clienti né contatti in Europa: abbiamo costruito la nostra carriera in Italia grazie a questa opportunità e venendo presentati ad altre aziende».
Tra cui Flaminia, di cui Giulio Cappellini è art director dal 2004 e con cui Nendo collabora dal 2010. Con l’azienda di Civita Castellana, il designer ha recentemente presentato la linea di lavabi Box, ispirata a una scatola. «Che si tratti di un dono o di un acquisto online, aprirne una suscita sempre emozione», riflette Oki Sato. «È un momento di attesa e Box, con la sua forma né completamente chiusa né aperta, cattura precisamente l’istante dell’unboxing, dello spacchettamento». Un concetto semplice, afferma, ma dalla realizzazione complessa, visti gli angoli e la sottigliezza. «Un design composto da più superfici lisce durante la cottura è soggetto a deformazioni e cedimenti a causa del proprio peso, e produrlo con precisione è impegnativo», spiega. «Realizzarlo è stato possibile grazie all’expertise produttiva di Flaminia».
Per Flaminia, con cui collabora dal 2010, Nendo ha disegnato anche Tub-lamp: famiglia di lampade da appoggio, realizzate in ceramica, dalle linee morbide ed essenziali
Tra le altre novità che Nendo ha presentato durante la settimana del design, c’è anche la famiglia di lampade in ceramica Tub-lamp, sempre per Flaminia, e il sistema di sedute outdoor Amii per Minotti, ispirato a una rete. E poi creazioni per Paola Lenti, Alessi, Technogym e altri.
Amii di Minotti è un sistema di sedute per spazi outdoor che Nendo ha ideato ispirandosi a una rete che racchiude e ripara. Si caratterizza infatti per i pannelli di corde intrecciate
Un ampio repertorio dal quale Oki Sato trae ispirazione dalle piccole cose quotidiane. «Nella routine», afferma. «Quando ripeti le stesse azioni ogni giorno, col tempo noti piccole differenze: sono queste a ispirarmi». E nel tempo libero? «Prima portavo a spasso il mio cane, ma da quando non c’è più, non ho molto da fare. Così, continuo a progettare».