La prova: Lenovo Legion Go 2, lo schermo Oled è la svolta

La prova: Lenovo Legion Go 2, lo schermo Oled è la svolta 1

Quando è stata lanciata, a fine 2023, Lenovo Legion Go ha catturato l’attenzione degli appassionati di PC portatili: ciò che la rendeva unica rispetto alle altre opzioni era il suo design modulare, abbinato a un ampio display da 8,8”.

Lenovo è ripartita proprio da queste certezze e – dopo la parentesi più tradizionale di Legion Go S, che presenta un design monoblocco – torna con Legion Go 2: un PC portatile concepito per chi è disposto a investire una cifra considerevole «per il proprio hobby», ha dichiarato il produttore durante la presentazione del dispositivo all’IFA di Berlino. Ma il salto in avanti è davvero da nuova generazione?

Un PC portatile modulare

Legion Go 2 è un potente PC con forma di tablet, che, grazie ai controller inclusi, si trasforma in una console. Per i neofiti, potremmo riassumere la sua peculiarità così: somiglia a una sorta di gigante, la macchina di Lenovo consente di staccare i suoi controller dal resto della struttura, offrendo soluzioni di gioco versatili e adattabili a qualsiasi situazione.

Potete utilizzarla come un corpo unico (anche se piuttosto pesante, dato che supera i 900 grammi), oppure potete scollegare i controller e tenerne uno in ciascuna mano, sfruttando il supporto posteriore di Go 2 per posizionarla sulla scrivania. Oppure, perché no, potete collegare i controller a una base (non inclusa) simile a quella dei Joy-Con di Nintendo, o utilizzare il supporto fornito nella confezione che trasforma il controller destro in un mouse – ideale per navigare su Windows, ma anche per giocare a shooter, strategici e avventure grafiche.

Queste caratteristiche della prima Legion Go ritornano anche nella nuova versione – e sono notevolmente migliorate: nella nostra esperienza, l’ergonomia ha fatto notevoli progressi, così come le finiture. Il design un po’ più grezzo della prima generazione qui è sostituito da curve più definite, texture per il grip più evidenti e un’impugnatura ottimizzata – per quanto, chiaramente, una macchina che rimane comunque imponente e ingombrante possa solo migliorare in parte la sua ergonomia, per poter garantire tutti gli approcci di gioco menzionati.

All’interno della confezione, Lenovo offre Go 2, i suoi due controller, l’alimentatore da 65W, il supporto per il controller-mouse e una borsa morbida per il trasporto. Una volta effettuato l’avvio, però, a catturare l’attenzione non sono più nemmeno le sue dimensioni generose e la sua struttura modulare, ma il display OLED.

Il miglior display su PC portatile

Il display, dotato di un touchscreen con ottima reattività, è rimasto da 8,8”, ma è passato dall’IPS a un pannello OLED con supporto al VRR e un refresh rate che arriva fino a 144 Hz. L’effetto wow, all’accensione, è garantito: i contrasti sono un piacere per gli occhi, i neri sono profondi come ci si aspetta da questa tecnologia e, nel complesso, abbiamo apprezzato anche la risoluzione massima di 1200p e il rapporto di 16:10. Con dimensioni così generose, non sorprende che i giochi più ricchi di dettagli, o con interfacce più complesse, risultino valorizzati dall’esperienza su Legion Go 2, rispetto ad altri PC portatili con display più piccoli.

All’interno della macchina di Lenovo, troviamo AMD Z2 Extreme, in questo caso però privo di NPU per il futuro supporto all’upscaling tramite intelligenza artificiale. A supportare l’APU, 32 GB di RAM e la possibilità di arrivare fino a 2 TB di SSD, per installare i vostri giochi. Il chip, che unisce in un’unica unità le funzioni di CPU e GPU, si comporta bene ma conferma ancora una volta (è stato già utilizzato anche in MSI Claw A8 e in ROG Xbox Ally X, in quel caso nella variante con IA) di essere più che altro una proposta “di mezza generazione”, piuttosto che una nuova generazione vera e propria: i giochi girano con maggiore stabilità rispetto alla prima Legion Go, ma il salto in questo senso non è così impressionante come si potrebbe pensare con il lancio di una nuova generazione. Un aspetto che potrebbe scoraggiare chi possedeva già una macchina dotata del precedente Z1 Extreme e si aspettava qualcosa di più significativo.

Si comporta in modo simile anche l’autonomia: Legion Go 2 ha una batteria generosa, da 74 WHr (lievemente più piccola degli 80 WHr visibili su proposte concorrenti, ma superiore ai 49,2 WHr della prima), che offre qualcosa in più di due ore di autonomia sui giochi più esosi, superando le tre ore quando lo sforzo per l’elaborazione dei titoli richiede meno potenza e quindi meno energia.

In termini di dissipazione e silenziosità, Lenovo ha fatto un buon lavoro: Go 2 non diventa mai eccessivamente rumorosa e, anche sotto sforzo, non ha mai raggiunto temperature elevate. Tenerla in mano anche mentre esegue un gioco in Unreal Engine 5, insomma, nei nostri test non è mai stato fastidioso.

Windows 11, l’odi et amo del segmento portatile

Mentre Steam Deck continua a guadagnare popolarità con il suo SteamOS – che la stessa Lenovo ha integrato in una variante di Legion Go S – e mentre abbiamo assistito all’arrivo dell’esperienza di gioco di Xbox sulle recenti proposte di ASUS, il fatto che Legion Go 2 si presenti con Windows 11 desktop sembra quasi controcorrente.

Il sistema operativo di Microsoft è sempre stato un’arma a doppio taglio per questi dispositivi: una delizia, perché consente di fare letteralmente tutto ciò che si fa su un PC tradizionale. Una croce, perché la sua interfaccia non è progettata specificamente per il gioco, tanto meno per display sotto ai 9” con cui si interagisce solitamente tramite touchscreen. Nel corso del 2026 è già stato confermato che l’esperienza Xbox arriverà anche su questa macchina, ma per il momento bisogna accontentarsi.

In termini di navigabilità, Legion Go 2 beneficia certamente dei suoi 8,8”, del preciso trackpad e della possibilità di convertire uno dei controller in un mouse, ma l’esperienza rimane comunque spigolosa, come ormai da consuetudine sui PC portatili con Windows.

Per semplificare le cose, Lenovo ha integrato il suo hub proprietario, : si tratta di un software che, all’avvio del sistema operativo, raccoglie nelle sue schermate la vostra libreria di giochi e tutte le impostazioni utili per il gaming, compresa la gestione dei consumi. Davvero comodo, addirittura salvifico per i neofiti, ma praticamente invariato rispetto a quanto visto nella generazione precedente – con piccoli intoppi e rallentamenti inclusi.

Ambizioni da top di gamma

Lenovo non ha mai nascosto di avere ambizioni da leader di mercato con la sua Legion Go 2: lo suggerisce anche il fatto che, per il modello con Z2 Extreme, i prezzi partono da 1.299 euro di listino con 1 TB di SSD, mentre sono più contenuti (da 999 euro in su) per chi si accontenta del chip Z2, progettato per giochi meno esigenti dal punto di vista tecnico.

A giustificare il prezzo così elevato c’è sicuramente la tecnologia OLED del display, che rappresenta il vero punto di forza della proposta hardware, ancor più del non proprio straordinario Z2 Extreme: come già sulla prima Legion Go, e in generale sui PC portatili che utilizzano Windows desktop, l’esperienza non è sempre raffinata o fluida e bisogna essere agili nel muoversi tra le impostazioni. Tuttavia, la possibilità di giocare praticamente qualsiasi titolo in modalità portatile (anche se quanto si possa considerare davvero portatile un hardware imponente come quello di Legion Go 2 è molto soggettivo), godendo di un pannello OLED di qualità come questo, può risultare allettante per gli appassionati disposti a investire.

Per tutti gli altri, il prezzo di Legion Go 2 potrebbe costituire un deterrente, soprattutto considerando il salto tecnico minimo compiuto rispetto alla generazione precedente – per controbilanciare il quale potrebbero non bastare l’ottimo display e il design più rifinito.

La palla, però, ora torna nelle mani di Lenovo: se la sua nuova e ambiziosa creazione sarà seguita con attenzione nei prossimi mesi, con aggiornamenti costanti che sono mancati alla versione precedente, potrebbe davvero conquistare una significativa fetta del mercato degli appassionati. Al momento, Legion Go 2 affascina con l’idea di essere una next-gen, ma poi, controller alla mano, seduce davvero con il suo display e la grande versatilità dei suoi approcci, che non ha eguali in questo segmento di mercato.

Lenovo, insomma, ha fatto i compiti per casa, concentrandosi su un modello caratterizzato da rifiniture e miglioramenti incrementali, più che su una rivoluzione – il che un po’ contrasta con quanto invece suggerisce il prezzo. Su Go 2 si gioca non perfettamente, ma meglio che su Go 1, e lo si fa davanti a un display non più solo grande, ma straordinario: se questo sarà sufficiente per renderla davvero l’handheld dei desideri, lo scopriremo dalla risposta dei consumatori.

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